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LIGHT DRAWINGS


Silvia Litardi

Il corpo conserva delle abitudini motorie capaci di riattivare il passato e il gesto fornisce al ricordo un punto di intersezione nell'attuale. (Bergson)
Un San Sebastiano si aggancia ad un disegno neolitico e ad un manager contemporaneo; nelle mani sovrapposte, porzione dell'immagine composta costruita da Pier Paolo Bandini, in quel punto ben preciso, quello e non un altro, si salda il tempo. La figura, come un Giano bifronte, è automaticamente proiettata in un qui e un altrove. Aby Warburg parlava di Pathosformeln per indicare filamenti della memoria culturale. L’espressione "formule del pathos" essendo rivelativa dell'essenza emotiva, non distingue tra forma e contenuto. L'attraversamento spazio-temporale si sustanzia nella figura che così si palesa come un incrocio di culture, un nodo della maglia del tempo. Primitivismo neolitico, Rinascimento, Contemporaneità (Bandini) non sono che cassetti dell'archivio della Storia dell'Uomo da cui attingere liberamente le immagini da accostare e montare.
Bandini è artista, ma anche sportivo dalle spalle robuste e di atleti se ne vedono molti nella sua galleria. Si uniscono a modelle e manager, "attricette" e pin-up, uomini e donne in carriera: tutti concorrono a creare una comunità vincente, non vittoriosa; il body-builder che mostra i muscoli, il corridore nell'attimo di strappare il traguardo, Valentino Rossi che esulta per il titolo vinto: "solo colui che vince fa suo, capisce il limite. E lo rende misura", (A.Olivetti, Gara e Bellezza). Tutti gli altri partecipano; tendono a quella misura.
Non siamo forse sottoposti quotidianamente a questa cinica verità?